Quasi dodici anni di attesa, gli ultimi tre trascorsi a ingabbiare con reti e ancoraggi quella falesia che nel 2012 franò su un gruppo di turisti; 24 milioni di euro per restituire al mondo quel patrimonio glocal dalla storia antica e dai panorami mozzafiato, ma dalle ‘ossa’ fragili. La Via dell’Amore, lo storico sentiero a picco sul mare che unisce i borghi di Riomaggiore e Manarola, nelle Cinque Terre, è ormai pronta per essere riconsegnata alla pubblica fruizione.
Venerdì 26 luglio la cerimonia istituzionale alla presenza di diversi ministri, che vivrà il suo momento più intimo nell’abbraccio tra le due comunità, che si ritroveranno unite dopo tanto tempo su quei poco più di 900 metri di meraviglia e stupore; il giorno successivo la riapertura al resto del mondo. Che, però, per i visitatori sarà contingentata e a pagamento.
Su quella falesia , rocciatori esperti hanno cominciato ad arrampicarsi solo dal gennaio di tre anni fa. Ottantamila metri quadrati di parete bonificata e pulita, 26mila metri quadri di rete d’acciaio ancorata a massi ciclopici, 40 chilometri di ancoraggi e gallerie paramassi: questi i numeri di un cantiere che – caso raro in Italia – terminerà nei tempi previsti dal contratto d’appalto, fra sei giorni.
Un intervento tanto complesso quanto spettacolare, con i rocciatori appesi alla falesia a strapiombo sul mare e realizzato da ditte specializzate che hanno operato esattamente come si opera per il recupero di un’opera d’arte, con la massima tutela e nel rispetto dell’ambiente circostante. Il 27 luglio la Via dell’Amore sarà riaperta in tutta la sua unicità e in totale sicurezza.