Nel 1975, Paolo Dal Poggetto, allora direttore museale a Firenze, trovò una stanza nascosta le cui pareti erano ricoperte di disegni ritenuti opera di Michelangelo e dei suoi discepoli.
Sebbene i disegni non siano firmati dal maestro, gli esperti d’arte affermano che alcuni degli schizzi a carboncino e gesso sono quasi certamente originali di Michelangelo. Potrebbero far luce non solo sul processo creativo dell’artista rinascimentale ma anche su un periodo misterioso e pericoloso della sua vita.
La camera si trova nella Basilica di San Lorenzo a Firenze. Quella era la chiesa ufficiale della famiglia Medici, i famosi mecenati che governarono per secoli Firenze, e poi la Toscana. Intorno al 1520 i Medici incaricarono Michelangelo di progettare un mausoleo di famiglia. Divenne nota come le Cappelle Medicee.
Ma gli storici ritengono che Michelangelo alla fine tradì i suoi mecenati unendosi a una rivolta del 1527 che scacciò i Medici da Firenze. Quando la famiglia tornò tre anni dopo, si pensa che Michelangelo si fosse nascosto per mesi, nella dimora segreta sotto le cappelle.
La stanza nascosta, 23 piedi per 6 piedi e mezzo, fu scoperta dal direttore del museo che individuò una botola sotto un armadio che conduceva alla stanza. Dopo aver pulito le pareti, il direttore del museo ha scoperto dozzine di schizzi sui muri. Alcuni disegni richiamavano alla mente opere note del maestro.
A partire da novembre 2023 la “stanza segreta” sarà, finalmente, aperta al pubblico. Dal 27 settembre, inoltre, i visitatori potranno usufruire della nuova “uscita d’autore”, progettata dall’architetto Paolo Zermani. Si tratta di un grande ambiente ipogeo multifunzionale che comprende, dopo decenni di chiusura, la Cripta Lorenese, e un tratto delle mura medievali fiorentine emerso durante gli scavi che hanno preceduto l’intervento architettonico.